Assumiamo che laurearsi dopo 28 anni sia da sfigati: il viceministro
Martone può esprimere liberamente le sue opinioni nei limiti della
carica che riveste. Ora, siccome le parole hanno un significato e chi le
pronuncia deve essere la prima o il primo a dare l'esempio (che venga
dalla propria coscienza o che glielo chieda la società), il viceministro
Martone ci deve spiegare come è riuscito a diventare
professore ordinario a 29 anni (il più giovane in Italia) e sulla base
di quali testi scientifici prodotti si è meritato la carica di
viceministro e diverse consulenze nell'ambito del Ministero della
Funzione Pubblica. Una volta chiarita la sua posizione, si può discutere
del merito della sua affermazione. Che di sicuro è espressa malissimo
ma potrebbe avere, in alcuni casi, dei tratti condivisibili.
Questo
per dire che se è vera l'equazione non laureato a 28 anni=sfigato,
allora in questo Paese potrebbe essere altrettanto vera l'equazione
ordinario a 29 anni e consulente di Ministeri=raccomandato da papà o da
mammà. Che è l'esatto opposto della cultura meritocratica che questo
Governo, di cui lui fa parte, sta provando a mettere in atto.
Si attendono chiarimenti.
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